Australia

Dove salire in cima è uno spettacolo

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Un amico che arrampica ormai da anni dice che l’arrampicata è come una droga che fa bene. Che abbiate o meno la mania di arrampicarvi su ogni parete verticale che si para lungo il vostro cammino, ecco qualche idea che potrebbe risultare comunque interessante. La scalata di una piramide maya o quella dei picchi del ghiacciaio più bello della Patagonia. Fino ad arrivare, in ordine di difficoltà, alle arrampicate mitiche, dal più semplice Monte Fuji al Kilimangiaro, fino alla via d’arrampicata più dura del mondo.

%(customImage ‘/pictures/2011/09/16/messico_calakmul.jpeg’; ‘http://foto-viaggi.zingarate.com/messico/playa-del-carmen/playa-del-carmen-13980#focusMedia’; ‘foto Messico’)% Piramide di Calakmul, Messico – Quando Lundell, l’espolatore biologo, la scoprì la chiamò Calakmul, la città tra due alture in lingua maya. Le alture non erano montagne ma due piramidi-collina. Immerse nella giungla, strette dalle fronde e dalle radici degli alberi, le piramidi di Calakmul dovevano avere molto in comune con delle coline. Arrivando a Calakmul oggi, a 35 Km dal confine col Guatemala, nel bel mezzo del nulla, l’impressione è ancora la stessa. La vegetazione spadroneggia intorno alle costruzioni maya, tra i bassorilievi e le impervie scalinate. Arrampicatevi verso la sommità della più grande delle piramidi, 45 metri di altezza sulla giungla fitta dello Yucatan meridionale. Qui l’ultimo sovrano della fiorente Calakmul compiva sacrifici nel 900 d.C e annunciava l’inizio delle stagioni di raccolta e di semina. Anche se l’arrampicata non è poi così impegnativa portatevi acqua e cibo perchè intorno al sito archeologico non c’è assolutamente niente per fare rifornimento.

%(customImage ‘/pictures/2011/09/16/ghiacciaio.jpeg’; ‘http://foto-viaggi.zingarate.com/argentina/ruta-40-patagonia-13789#focusMedia’; ‘foto Argentina’)%Ghiacciaio Perito Moreno, Argentina – Un enorme ghiacciao che avanza verso le acque blu del Lago Argentino. Rarità quando il riscaldamento globale impelle.

Il paesaggio e il clima sono estremi, eppure il Perito Moreno è una delle attrazioni turistiche più importanti della Patagonia. Alcune agenzie turistiche si sono specializzate in glacier tour. Mini trekking di un’ora e mezza adatti anche a chi non è molto atletico e Big ice tour di circa 5 ore per chi si sente più avventuroso. Salirete sulla cima di picchi di ghiaccio alti fino a 20 metri e guardando in basso, verso i buchi nel ghiaccio che terminano sul fondo del lago sperimenterete la vista del blu intenso. Un blu come non credereste che esista in natura.

%(customImage ‘/pictures/2011/09/16/mount_fuji13.jpeg’; ‘http://foto-viaggi.zingarate.com/giappone/tokyo/harajuku-6776#focusMedia’; ‘foto Giappone’)%Monte Fuji (3776m), Giappone – E’ il simbolo indiscusso del Giappone, innevato per 10 mesi l’anno è visibile, quando il cielo è limpido da Tokyo, 100 km a Est del monte. E’ considerato una montagna sacra dello Shintoismo ed è per questo chei Giapponesi vi si recano in pellegrinaggio almeno una volta nella vita. Munitevi del tipcio bastone da salita sul quale verrano impressi i simboli delle stazioni per cui salirete. Dalla base del monte le rotte sono 4,  Shojiko, Yoshida, Suyama, e Murayama. Dalla quinta stazione si può scegliere tra Kawaguchiko, Subashiri, Gotemba, e Fujinomiya. La prima è la più famosa e frequentata per via dell’ampio parcheggio a cui si accede comodamente in pullman. Con un po’ di fortuna proverete l’esperienza surreale di salire tra le rocce lisce camminando tra le nuvole bianche e morbide che ricoprono il monte Fuji.

%(customImage ‘/pictures/2011/09/16/stromboli_2045-10-43-37-5714.jpeg’; ‘http://foto-viaggi.zingarate.com/italia/sicilia/trapani/la-tonnara-di-scopello-6918#focusMedia’; ‘foto Sicilia’)%Vulcano Stromboli (926m), Sicilia – E’ la più arida e selvaggia tra le Eolie. Arrampicarsi fino alla cima dello Stromboli non è troppo impegnativo.

Vie di trekking ben segnalate e battute, un minimo di equipaggiamento da montagna basta a portare a termine l’impresa. Diverse associazioni e tour operator organizzano trekking sul cratere del vulcano in compagnia di una guida o meglio ancora di un vulcanologo. Le mulattiere e le vie sono aperte al pubblico fino ai 400 m. di altitudine, limite oltre il quale è necessario muoversi in compagnia di una guida autorizzata. Circa tre ore di cammino dalla spiaggia alla cima, tra ginestre e piante grasse mentre la montagna brontola costantemente sotto i vostri piedi. E su in cima la lava ribolle e gli schizzi che toccano il cielo. Dormire in vetta è un’esperienza pazzesca.


%(customImage ‘/pictures/2011/09/16/mount-kilimanjaro-2.jpeg’; ‘http://foto-viaggi.zingarate.com/sud-africa/cape-town/cape-town-13939#focusMedia’; ‘foto Africa’)%Kilimanjaro (5895m), Kenya –  Dalla Tanzania o dal Kenya. Le vie che conducono sul tetto d’Africa sono tante. La più conosciuta e meno impegnativa è quella che da Moshi in Kenya conduce sulla cima del Kibo, il più giovane dei 3 vulcani che costituiscono il Kilimanjaro. La chiamano Coca Cola Route per quanto può essere trafficata (da dicembre ad agosto). Non immaginatevi però una processione di scalatori in marcia verso la vetta. Il paesaggio cambia più e più volte prima di raggiungere Ulhuru Peak dove i ghiacciai fumano per la presenza del cratere e l’Africa è ai vostri piedi. Il percorso richiede 5 giorni di cammino. Al Marangu Park Gate si incontrano i portantini che dopo aver rigorosamente pesato e registrato il bagaglio vi accompagneranno nella scalata, dalla foresta pluviale alla tundra e da qui al ghiacciaio perenne. 

%(customImage ‘/pictures/2011/09/16/australia_1.jpeg’; ‘http://foto-viaggi.zingarate.com/australia/adelaide/cattedrale-di-st-peters-13998#focusMedia’; ‘Australia’)%Point Perpendicular, Australia – Bellissime scogliere verticali a picco sul mare della Penisola di Beecroft nel South Wales.

Si gettano in mare da un’altezza di oltre 100 metri. La location è suggestiva eppure la zona non è molto conosciuta, se non dai climbers. Purtoppo è possibile frequentarla solo durante i weekend essendo proprietà militare e aperta al pubblico solo in quei giorni. La roccia è leggermente morbida. Scalare con il rombo dell’Oceano che si infrange sulla roccia è spettacolare, così come abbassare lo sguardo e vedere solo il blu e il bianco della spuma.

%(customImage ‘/pictures/2011/09/16/tre-cime-di-lavaredo_bl.jpeg’; ‘http://foto-viaggi.zingarate.com/italia/trentino-alto-adige/trento/duomo-14300#focusMedia’; ‘Gallery’)%Tre Cime di Lavaredo (2999m), Trentino-Alto Adige – Tre vette che assomigliano a tre dita allineate e puntate verso il cielo, forse le più belle e suggestive dell’interno complesso delle Dolomiti. Sono raggiungibili dal lago di Misurina, da Auronzo di Cadore e dalla Val di Sesto. Le prime ascensioni, dei più articolati versanti meridionali, sono datate fine ‘800. Le tre vie normali, con difficoltà che vanno dal II al III grado, sono belle ascensioni alla portata di molti alpinisti e permettono la vista panoramica delle cime circostanti e del Parco naturale Dolomiti di Sesto.

%(customImage ‘/pictures/2011/09/16/el-capitan-3767_640.jpeg’; ‘http://foto-viaggi.zingarate.com/stati-uniti/arizona/grand-canyon-12410#focusMedia’; ‘Australia’)% El Capitan (2307m), Yosemite Park – E’ considerata una delle scalate più belle e impegnative del mondo. Un’enorme formazione verticale di granito che risale a un milione di anni fa. El capitan, El cap per gli arrampicatori, fu chiamato così dai nativi americani, forse riferendosi a un preciso capo tribù o forse proprio a lui, l’immenso monolite. Il Nose, è la via più difficile e simbolica del Cap, liberata nel 1993 dall’americana Lynn Hill. Il secondo successo in free climbing arriverà solo 12 anni dopo. Una bella sfida dunque per i climber che hanno la voglia e il coraggio di cimentarsi con il Capitano.

%(customImage ‘/pictures/2011/09/16/madagascar_1.jpeg’; ‘http://foto-viaggi.zingarate.com/egitto/hurghada/hurghada-13944#focusMedia’; ‘Africa’)% Tough Enough (380m),  Madagascar.

E’ probabilmente la via lunga più dura del mondo. Sale sulla parete est del Karambony, nel massiccio del Tsaranoro in Madagascar. La via è stata aperta nel 2005 da una spedizione tedesca e liberata da Adam Ondra, vincitore degli ultimi tre anni del Salewa Rock Award,  il 30 settembre 2010. Chi è forte abbastanza si faccia sotto.

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